"Il patriottismo è l'ultimo rifugio dei mascalzoni"
Samuel Johnson


giovedì 24 aprile 2014

SILVIO BERLUSCONI, IL DECLINO DI UN UOMO RIDICOLO

Solo in Italia un condannato con sentenza definitiva passata in giudicato può permettersi di cimentarsi quale leader politico per le imminenti elezioni politiche europee, un paradosso, una vergogna tutta italiana, che all'estero non capiscono, di più, crea sgomento.
Ma sono passato oramai oltre vent'anni dalla discesa in campo dell'ormai ex-Cavaliere, oggi degradato a seguito della condanna in via definitiva per frode fiscale, e i segni del tempo li mostra tutti, sceso in campo per meri interessi privati ben coperti dall'abile slogan ideologico della realizzazione di una politica con impronta liberale, ha mostrato poi tutti i limiti ideologici, comportamentali e morali, identificabili più con il socialismo craxiano della "Milano da bere", piuttosto che con le rivoluzioni liberali di Reagan e Thatcher.
Vent'anni di inconcludenze, vergogne, demagogia, tutti all'insegna dell'immagine.
Un uomo disinteressato alla sostanza dell'agire politico, ma ossessionato dalla forma, dall'immagine che di sé i media dovevano trasmettere ai cittadini-elettori.
Un uomo ossessionato dall'apparire più alto di quello che è in realtà, tanto da rialzare i tacchi delle proprie calzature, un uomo ossessionato dall'apparire più giovane di quello che è in realtà, tanto da sottoporsi periodicamente a lifting facciali, trapianto di capelli, sedute di trucco a base di cerone, un uomo ossessionato dalla vecchiaia, tanto da volerla esorcizzare con comportamenti da adolescente pervertito e sporcaccione, un uomo ossessionato dal voler piacere a tutti, ammiccando il cittadino-elettore con sorrisi di plastica, facendo l'amicone e il simpaticone con battute, barzellette e slogan.
Quest'uomo, nel complesso ridicolo, ha governato e rappresentato l'Italia a livello internazionale per molti anni, e anche ora che non è più Premier, ne condiziona la politica grazie al suo partito che guida in quanto "cosa sua", essendone padrone e leader indiscusso, collaborando in maniera interessata con l'attuale Premier Renzi alle "riforme istituzionali".
Oggi, con una manovra trasformistica sicuramente concertata con i suoi esperti di strategia mediatico-politica, lascia che si manifesti la sua immagine di persona anziana, cercando di far proprio l'elettorato della terza età ingegnandosi in proposte di dentiere a costo zero, così come cerca di far presa sull'elettorato dei padroni di animali domestici, facendo leva sul fido Dudù, il cagnolino della compagna Francesca Pascale.
Un uomo che nel breve volgere di pochi anni è passato dall'ostentazione dell'immagine e del potere, dai festini a base di "bunga-bunga", alla condanna definitiva per frode fiscale, la revoca del titolo di "cavaliere", e ai selfie con Dudù...il declino di un uomo ridicolo.

Roberto Locatelli



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