Come di consueto col
volgere al termine della stagione estiva e l’appropinquarsi di quella autunnale
prima e invernale poi, i virologi avvertono la popolazione quale virus e di
qual carica virale esso sarà portatore, come si trasmetterà, solitamente via
aria, e per quanto immobilizzerà a letto il contagiato prima che possa veder
esaurita la carica virale dello stesso e poter riprendere la vita di tutti i
giorni, con in più l’effetto immunizzante qualora il virus si ripresentasse
nell’organismo.
Ma per il prossimo
autunno-inverno ci aspetta qualcosa di diverso, già in corso in questi giorni,
e che diverrà virale nelle prossime settimane e mesi, è un virus localizzato
preferibilmente sul territorio nazionale italiano, si trasmette via etere
attraverso tv, radio, giornali e social network (soprattutto via twitter).
Per essere interessati
dal virus bisogna essere ben predisposti culturalmente ad essere dei
“boccaloni”, per questo si diffonde soprattutto, anche se non solo, in Italia, pertanto
ci si deve abbeverare come beoti a ciò che tramite i sopra scritti canali il
politico di turno propina con interviste, talk show, dichiarazioni ed
esternazioni ad alto contenuto alcolemico, soprattutto se in odore di imminenti
elezioni.
Il virus non provoca
conseguenze tali da stendere a letto per diversi giorni i malcapitati, anzi,
sarebbe una iattura, serve che le persone continuino a lavorare e produrre
quella ricchezza che poi potrà essere tranquillamente drenata in maniera
indolore con leggi ad-hoc, motivate nella giusta misura con le sempreverdi “finalità
sociali” o dando fondo al sentimentalismo patriottico.
Il virus provoca uno
stato di immediata “eccitazione” ed euforia simile a quella dell’assunzione di
droghe pesanti, tuttavia ben presto gli effetti di “benefico stordimento
emotivo” lasciano il passo a depressione e smarrimento verso il futuro, alle
quali far fronte con altre dosi massicce di virus. Ma quel che è peggio è che a
fronte di questa situazione, non vi è la possibilità che le forze dell’ordine
arrestino coloro che lo diffondono in quanto per loro, e solo per lorsignori,
vige una non definita ma al contempo salvifica “immunità”.
Gli unici modi che i
cittadini hanno per rendersi immuni dal virus sarebbe avere una stampa non
asservita al potere politico, oppure avere una cittadinanza attenta, culturalmente
preparata e dotata del dono della “critica”, oppure, come estrema ratìo, non
fruire di giornali, media e social network.
Ma siccome quest’ultimo
caso appartiene più alla teoria che alla realtà, un altro modo, forse ancora
più improbabile, sarebbe quello di avere una classe politica un po’ meno
cialtrona e un po’ più dignitosa, ma anche questo ormai si è perso nella notte
dei tempi della storia repubblicana italiana.
Pertanto, siccome
saremo senza speranza, attendiamo gaudenti come ogni anno che, anche il
prossimo autunno-inverno si materializzi la pandemia di un virus non solo, ma
comunque molto, molto italiano, dal nome al tempo stesso fatidico, tragico,
profetico e ridicolo, come solo coloro che lo incarnano sanno essere:
l’annuncite.
Tratto da IL SUSSIDIARIO del 13/09/2015
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